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Sentenza

Accertamento delle imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al se...
Accertamento delle imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare e della direttiva tecnica riguardante i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare.
Ministero della difesa
D.M. 04/06/2014
Approvazione della direttiva tecnica riguardante l'accertamento delle imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare e della direttiva tecnica riguardante i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 9 giugno 2014, n. 131.

Direttiva tecnica per l'applicazione dell'elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare di cui all'articolo 582 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, recante "Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246".

Avvertenze

1. La presente direttiva tecnica concerne le modalità di applicazione dell'elenco imperfezioni di cui all'articolo 582, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, di seguito denominato elenco, e fornisce indicazioni relative a ogni singola lettera in cui è suddiviso il comma 1 del citato articolo 582, con particolare riguardo alle imperfezioni e alle infermità di più frequente riscontro o di maggior rilevanza.

2. Per il personale militare di carriera già in servizio l'elenco costituisce solo una guida di orientamento; per detto personale il giudizio di idoneità dovrà essere espresso in relazione all'età, al grado, alla categoria e agli incarichi, nonché alle particolari norme che ne regolano la posizione e lo stato giuridico.

3. Per il personale militare volontario già in servizio al momento di entrata in vigore della presente direttiva continuano a trovare applicazione, ai fini del passaggio in servizio permanente nell'ambito della stessa categoria di personale, i requisiti di idoneità al servizio militare contenuti nelle direttive vigenti al momento del reclutamento, qualora più favorevoli.

4. Per i militari alle armi il giudizio di inabilità permanente che determina il provvedimento di riforma viene adottato anche quando la patologia, ritenuta sanabile, permanga nonostante le cure richieste dal caso e il periodo necessario di temporanea inabilità.

5. L'osservazione prevista dalla presente direttiva è la procedura di accertamento clinico-diagnostico con finalità medico-legale. Tale osservazione viene praticata negli stabilimenti sanitari militari provvisti di organi medico-legali nei casi in cui risulti necessario un approfondimento diagnostico, eventualmente anche con ricovero. Qualora non sussista tale necessità i militari sono inviati presso le medesime strutture sanitarie per effettuare gli accertamenti specialistici non eseguibili presso le infermerie di Corpo; a tal fine, se necessario, i militari potranno essere aggregati temporaneamente al reparto servizi delle predette strutture sanitarie e adibiti a mansioni che non comportano rischio, con esclusione dei servizi di guardia e di assistenza ai ricoverati.

6. Nella presente direttiva vengono utilizzate espressioni quali lieve, medio, grave, al fine di indicare la rilevanza clinica e medico-legale dell'affezione. L'espressione rilevante, invece, indica quell'incidenza attribuibile a un'affezione che, anche se lieve sul piano clinico, sotto il profilo medico-legale costituisce impedimento all'espletamento del servizio militare.

7. La documentazione sanitaria rilasciata con debita autenticazione da strutture sanitarie pubbliche può essere acquisita e considerata, se ritenuta esauriente, quale unico riferimento per l'emanazione del giudizio medico-legale.

8. Per le patologie non specificate nell'elenco o nella presente direttiva si applicano le disposizioni riguardanti l'apparato o l'organo interessato, facendo ricorso al criterio dell'analogia o dell'equivalenza con le imperfezioni e le infermità ivi contemplate.

9. La presente direttiva in alcuni casi indica gli esami clinici e strumentali ritenuti utili e i parametri necessari per la formulazione della diagnosi e del relativo provvedimento medico legale.

10. Il personale femminile, all'atto di presentazione a visita medica, considerata la necessità di effettuare accertamenti potenzialmente pericolosi per le donne in stato di gravidanza, dovrà esibire le risultanze del relativo test eseguito, presso un laboratorio analisi pubblico o privato, nei cinque giorni precedenti la data di presentazione a visita. L'organo medico-legale competente effettuerà il test di gravidanza su campione di urine qualora la candidata dovesse sollevare dubbi sullo stato di gravidanza o non abbia prodotto idoneo referto, ovvero nel caso in cui emergessero motivi di opportunità. La positività del test comporta l'impossibilità a proseguire gli accertamenti per temporaneo impedimento.

11. Per ciascun apparato le imperfezioni e le infermità sono indicate con la partizione in lettere e numeri cardinali corrispondenti quella dell'articolo 582, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, nella formulazione in vigore alla data di approvazione della presente direttiva. Avendo utilizzato tale criterio, si evidenzia che alla lettera R) psichiatria, non è stato indicato il numero 11), in quanto tale partizione è stata abrogata dall'articolo 4, comma 1, lett. b), n. 4.1, del decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 2012, n. 40.

A) Morfologia generale.

Le disarmonie somatiche e le distrofie costituzionali di grado rilevante, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- l'obesità;

- la gracilità di costituzione;

- le gravi disarmonie e distrofie costituzionali.

Per la valutazione delle disarmonie somatiche e delle distrofie costituzionali si considerano i seguenti caratteri esteriori (pallore della cute, scarsezza del pannicolo adiposo, ipotrofia muscolare, spalle spioventi, torace scarno, appiattito o cilindrico, scapole alate, esilità degli arti, masse adipose esuberanti e abnormemente distribuite, perimetro addominale, etc.) indicativi di gracilità, obesità, di uno stato morboso latente, di un soggetto a rischio o comunque non adatto a sopportare l'impegno fisico del servizio militare.

Per la valutazione della costituzione somatica sono da considerare i seguenti parametri:

- statura (h): valutata in metri mediante antropometro con esaminando in posizione di attenti, a capo eretto, con piano orbito-auricolare orizzontale, con l'occipite, il segmento dorsale della colonna vertebrale e i talloni a contatto con il montante dell'antropometro;

- peso corporeo (p): valutato in chilogrammi (kg);

- indice di massa corporea (I.M.C.): si intende per indice di massa corporea il rapporto tra il peso corporeo (p) in chilogrammi e l'altezza (h) in metri elevata al quadrato secondo la seguente formula: I.M.C = p / (h x h).

Per un'agevole e immediata valutazione dei parametri rilevati può essere utilizzata la tabella antropometrica riportata di seguito, dove sono elencati il peso massimo (I.M.C. = 28 per le donne / 30 per gli uomini) e il peso minimo (I.M.C. = 18 per le donne / 20 per gli uomini), rapportati all'altezza.

MORFOLOGIA GENERALE
UOMINI 	DONNE
	
I.M.C. MAX 	I.M.C. MIN 				I.M.C. MAX 	I.M.C. MIN
30 	20 				28 	18
						
PESO MAX 	PESO MIN 		ALTEZZA 		PESO MAX 	PESO MIN
						
132 	88 		2.10 		123 	79
						
129 	86 		2.08 		121 	78
						
127 	84 		2.06 		118 	76
						
125 	83 		2.04 		116 	75
						
122 	82 		2.02 		114 	73
						
120 	80 		2.00 		112 	72
						
118 	78 		1.98 		109 	71
						
115 	77 		1.96 		107 	69
						
113 	75 		1.94 		105 	68
						
111 	74 		1.92 		103 	66
						
108 	72 		1.90 		101 	65
						
106 	71 		1.88 		99 	64
						
104 	69 		1,86 		96 	62
						
102 	68 		1,84 		94 	61
						
99 	66 		1,82 		92 	60
						
97 	65 		1,80 		90 	58
						
95 	63 		1,78 		88 	57
						
93 	62 		1,76 		86 	56
						
91 	61 		1,74 		84 	54
						
89 	59 		1,72 		82 	53
						
87 	58 		1,70 		80 	52
						
85 	56 		1,68 		79 	51
						
83 	55 		1,66 		77 	50
						
81 	54 		1,64 		75 	48
						
79 	52 		1,62 		73 	47
						
77 	51 		1,60 		71 	46
						
75 	50 		1,58 		69 	45
						
73 	49 		1,56 		68 	44
						
71 	47 		1,54 		66 	43
						
69 	46 		1,52 		64 	42
						
68 	45 		1,50 		63 	41
						
							

Viene giudicato permanentemente inabile il soggetto:

- di sesso maschile con I.M.C. maggiore di 30 e minore di 20;

- di sesso femminile con I.M.C. maggiore di 28 e minore di 18.

Può essere giudicato idoneo il soggetto con I.M.C. superiore ai limiti sopra indicati, in cui l'eccesso ponderale è da attribuirsi prevalentemente alla massa muscolare e non a un eccesso di massa grassa.

B) Disendocrinie, dismetabolismi ed enzimopatie.

1) I difetti del metabolismo glicidico, lipidico o protidico, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano tra i difetti del metabolismo glicidico:

- diabete mellito di tipo 1 e 2;

- ridotta tolleranza glucidica;

- glicosurie normoglicemiche (la glicosuria deve essere riscontrata in più determinazioni).

Sono indicativi di diabete mellito:

- valori di glicemia eguali o superiori a 126 mg/dl in almeno due determinazioni, effettuate al mattino dopo 12 ore di digiuno e in assenza di altre condizioni interferenti;

- emoglobina glicosilata con valori superiori al 6,5% con metodica standardizzata;

Nella valutazione dei difetti del metabolismo glicidico potrà essere utilizzata la metodica della curva da carico orale di glucosio (da non effettuare se la glicemia a digiuno è superiore a 126 mg/dl), con pasto standard di 75 grammi di glucosio. Al 120° minuto se la glicemia è superiore a 200 mg/dl, sarà posta diagnosi di diabete; se la glicemia è compresa tra 140 e 200 mg/dl, sarà posta diagnosi di ridotta tolleranza glicidica.

Rientrano tra i difetti del metabolismo lipidico:

- ipercolesterolemie primitive;

- ipertrigliceridemie;

- iperlipidemie miste.

Nella valutazione delle dislipidemie si terrà conto dei valori di laboratorio (colesterolo totale superiore a 240 mg/dl o trigliceridi superiori a 200 mg/dl) e dei criteri clinico-strumentali (presenza di xantomi, gerontoxon, steatosi epatica, etc.).

Rientrano tra i difetti del metabolismo proteico:

- fenilchetonuria;

- alcaptonuria;

- omocistinuria;

- altri.

2) La mucoviscidosi.

3) Le endocrinopatie, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- malattie del sistema ipotalamo - ipofisario;

- ipogonadismi primitivi e secondari;

- malattie del corticosurrene;

- malattie della tiroide (ipo/ipertiroidismo, gozzo multinodulare);

- feocromocitoma e paraganglioma;

- malattie delle paratiroidi.

4) I difetti quantitativi o qualitativi degli enzimi, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- la iperbilirubinemia indiretta superiore a 5 mg/dl accertata in due occasioni dopo 24 ore di riposo;

- pregressa emolisi;

- diabete insipido;

- porfirie;

- glicogenosi;

- tesaurismosi lipidiche e mucopolisaccaridiche;

- sindrome di Ehlers-Danlos;

- sindrome di Marfan.

C) Malattie da agenti infettivi e da parassiti.

Le malattie da agenti infettivi e da parassiti che sono causa di rilevanti limitazioni funzionali oppure sono accompagnate da grave e persistente compromissione delle condizioni generali o della crasi ematica o che hanno caratteristiche di cronicità o di evolutività, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- la tubercolosi polmonare ed extrapolmonare e i suoi esiti. Il complesso primario non è causa di inabilità al servizio militare;

- il morbo di Hansen;

- la sifilide in fase attiva, intesa come positività contemporanea di anticorpi treponemici specifici [TPHA (test di emoagglutinazione) o MHA-TP (microemoagglutinazione) o FTA test di assorbimento di anticorpi anti treponema fluorescenti] e non treponemici [VDRL (Veneral Disease Research Laboratory) o RPR (Reagina Plasmatica Rapida)];

- la positività per l'antigene di superficie di HBV (HBsAg);

- la positività per gli anticorpi per HCV insieme alla positività della ricerca del genoma virale (HCV-RNA qualitativo);

- la positività per gli anticorpi anti-HIV.

D) Ematologia.

1) Le malattie primitive del sangue e degli organi emopoietici.

Rientrano in questa fattispecie:

- le malattie ematologiche primitive;

- la microcitemia costituzionale o trait talassemico qualora presenti le seguenti caratteristiche:

- Hb inferiore a 11 gr/dl per i maschi e 10 gr/dl per le femmine;

- non regolare sviluppo somatico;

- presenza di splenomegalia;

- presenza di segni di emolisi;

- sideremia e ferritina diminuite.

2) Le malattie secondarie del sangue e degli organi emopoietici, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

La splenectomia post-traumatica senza alterazioni della crasi ematica non è causa di inabilità.

E) Immunoallergologia.

1) L'asma bronchiale allergico e le altre gravi allergie, anche in fase asintomatica, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- i soggetti che presentino alle prove di funzionalità respiratoria (PFR) valori di volume espiratorio massimo al secondo minore di 80% teorico;

- i soggetti con prove di funzionalità respiratoria negative ma con test di stimolazione bronchiale positivo (BPT) con PD 20% FEV 1 minore di 800 microgrammi di metacolina;

- i soggetti allergici stagionali con negatività alle PFR e al BPT e positività ai prick test cutanei o alla determinazione delle IgE specifiche del siero (con metodica RAST o immunoenzimatica ELISA), che risultino al BPT, praticato durante la stagione di pollinazione, positivi con PD 20% FEV 1 minore di 800 microgrammi di metacolina;

- la rinite con spirometria basale nella norma e iperreattività bronchiale aspecifica nel range degli asmatici (PD 20% FEV 1 minore di 800 microgrammi di metacolina).

2) L'anafilassi, le reazioni allergiche/pseudoallergiche, le intolleranze a farmaci e alimenti, con manifestazioni cliniche severe, anche in fase asintomatica, diagnosticate tramite valutazioni cliniche e procedure laboratoristiche appropriate, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le allergie e le intolleranze ad alimenti di abituale consumo, utilizzo e diffusione;

- le reazioni da farmaci di uso corrente e non sostituibili;

- l'anafilassi per punture di insetti.

Sono utili per il giudizio diagnostico:

- dati anamnestici rilevanti;

- esame emocromocitometrico;

- dosaggio delle IgE totali nel siero;

- dosaggio IgE specifiche nel siero;

- prick, intradermo e patch tests;

- dosaggio della proteina cationica eosinofila;

- dosaggio della triptasi mastocitaria.

Può essere inoltre utile l'esecuzione dei seguenti test:

- prick by prick

- test di provocazione orale con metodica in doppio cieco vs placebo.

3) Le sindromi da immunodeficienza, anche in fase asintomatica, accertate con gli appropriati esami specialistico-strumentali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le sindromi da immunodeficienza primitive:

- agammaglobulinemia;

- ipogammaglobulinemia;

- difetti di singole classi e sottoclassi anticorpali, tra i quali i difetti delle IgA;

- difetti dell'immunità cellulare specifica e aspecifica;

- difetti congeniti del complemento.

Le diagnosi di cui sopra saranno formulate previa esecuzione di:

- dosaggio delle immunoglobuline sieriche e delle sottoclassi di IgG per le sindromi da deficit delle immunoglobuline

- analisi fenotipica e funzionale delle popolazioni e sottopopolazioni linfocitarie;

- analisi quantitativa e funzionale dei fattori del complemento;

- analisi della funzione fagocitaria.

4) Le connettiviti e le vascoliti.

Rientrano in questa fattispecie:

- lupus eritematoso sistemico;

- artrite reumatoide;

- sindrome di Sjögren;

- sclerosi sistemica;

- connettivite mista;

- connettivite indifferenziata;

- dermatomiosite, polimiosite;

- vascoliti sistemiche, anche se limitate a un solo apparato.

Le diagnosi di cui sopra saranno formulate in accordo con i criteri ACR (American College Rheumatology) considerando:

- quadro clinico e compromissione d'organo;

- pattern autoanticorpale non-organo-specifico;

- referti strumentali;

- eventuali referti istologici.

F) Tossicologia.

Lo stato di intossicazione cronica da piombo o da altri metalli, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

G) Neoplasie.

1) I tumori maligni.

2) I tumori benigni e i loro esiti, quando per sede, volume, estensione o numero siano deturpanti o producano rilevanti alterazioni strutturali o funzionali.

H) Cranio.

1) Le malformazioni craniche congenite con evidenti deformità o rilevanti disturbi funzionali.

2) Le alterazioni morfologiche acquisite delle ossa del cranio che determinano evidenti deformità o rilevanti disturbi funzionali o che interessano la teca interna.

I) Complesso maxillo facciale.

1) Le malformazioni e gli esiti di patologie o lesioni delle labbra, della lingua e dei tessuti molli della bocca che producano gravi disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

2) Le malformazioni, gli esiti di lesioni o di interventi chirurgici correttivi, le patologie del complesso maxillo-facciale e le alterazioni dell'articolarità temporo-mandibolare causa di gravi alterazioni funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

3) Le malformazioni e gli esiti di patologie dell'apparato masticatorio che determinano rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- la mancanza o l'inefficienza (per carie destruente, per parodontopatia o per anomalie dentarie) del maggior numero di denti o di almeno otto tra incisivi e canini.

La dicitura «del maggior numero di denti» va interpretata in relazione a un massimo teorico di 28 elementi dentari; gli eventuali terzi molari presenti andranno conteggiati solo nel caso siano efficienti nella funzione masticatoria in sostituzione di altri elementi dentari mancanti;

- le malocclusioni dentali con segni clinici o radiologici di patologia dentale o paradentale.

Il concetto di insufficienza masticatoria non è vincolato al numero di denti presenti in bocca, bensì alla loro funzione; a tal fine viene considerata sufficiente la masticazione quando siano presenti o due coppie di molari o tre coppie tra molari e premolari, purché in ingranaggio in occlusione.

Le malocclusioni dentarie che, pur in presenza del maggior numero dei denti, non permettano un corretto ingranaggio occlusale di almeno 2 coppie di molari o 3 coppie di molari e premolari, vengono considerate causa di "insufficienza masticatoria".

La protesi efficiente va considerata sostitutiva del dente mancante.

- gli estesi impianti dentali con segni clinici e radiologici di perimplantite. L'impianto dentario viene considerato sostitutivo del dente mancante solo se non presenta segni clinici e radiologici di perimplantite e inefficienza.

L) Apparato cardiovascolare.

1) Le malformazioni del cuore e dei grossi vasi.

Rientrano in questa fattispecie:

- la destrocardia;

- le cardiopatie congenite e i loro esiti.

2) Le malattie dell'endocardio, del miocardio, dell'apparato valvolare, del pericardio, dei grossi vasi e i loro esiti, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- il trapianto di cuore, gli esiti di intervento riparativo delle valvole e dei grossi vasi, le sostituzioni valvolari;

- le cardiomiopatie primitive e secondarie;

- gli esiti di pericardite, miocardite ed endocardite;

- le stenosi e le insufficienze valvolari;

- le anomalie biometriche non correlate con la superficie corporea documentate con appropriate metodiche di imaging.

- il prolasso valvolare con rigurgito emodinamicamente significativo;

- la valvola aortica bicuspide;

- la pericardite, la miocardite e l'endocardite recidivanti, anche senza esiti.

3) Le gravi turbe del ritmo cardiaco, le anomalie del sistema specifico di conduzione, le canalopatie, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- blocco atrioventricolare di I grado che non regredisce con lo sforzo fisico adeguato;

- blocco atrioventricolare di II e III grado;

- blocco di branca sinistra;

- il ritardo di attivazione intraventricolare anteriore sinistro o posteriore sinistro, associato a ritardo di attivazione intraventricolare destro;

- l'extrasistolia sopraventricolare frequente e/o ripetitiva (documentata con ECG holter);

- la tachicardia sopraventricolare, il flutter atriale, la fibrillazione atriale; anche se parossistici;

- extrasistolia ventricolare frequente; l'extrasistolia ventricolare polimorfa, e/o ripetitiva, e/o precoce, e/o attivata dallo sforzo;

- sindrome di Wolf-Parkinson-White;

- la preeccitazione ventricolare;

- la sindrome di Brugada;

- la sindrome del QT lungo (QT corretto per la frequenza superiore a 440 msec nel genere maschile e superiore a 460 msec nel genere femminile) e del QT corto (QT corretto per la frequenza inferiore a 320 msec);

- le aritmie trattate con ablazione transcatetere;

- le aritmie trattate con l'applicazione di pace-maker o defibrillatore impiantabile.

4) L'ipertensione arteriosa persistente, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea; dopo osservazione.

Rientrano in questa fattispecie:

- i soggetti con valori di pressione arteriosa sistolica fra 130 e 140 mmHg e/o di pressione arteriosa diastolica fra 85 e 90 mmHg, che presentano 2 o più fattori di rischio cardiovascolare (familiarità, abitudine tabagica, dislipidemia, ridotta tolleranza glicidica, obesità addominale) e/o segni di danno d'organo subclinico.

- i soggetti con valori di pressione arteriosa sistolica superiori a 140 mmHg e/o diastolica superiori a 90 mmHg.

Per la valutazione dell'ipertensione arteriosa occorre effettuare:

- almeno due misurazioni nella stessa visita;

- le misurazioni vanno eseguite con soggetto seduto e in condizioni di riposo psicofisico, utilizzando un bracciale di idonee dimensioni;

- se ritenuto necessario, le misurazioni andranno ripetute in visite successive;

- se ritenuto necessario, si effettuerà monitoraggio dinamico non invasivo delle 24 ore;

5) Gli aneurismi, le angiodisplasie e le fistole arterovenose.

6) Le patologie delle arterie e dei capillari con disturbi trofici o funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- il morbo e la sindrome di Raynaud;

- la sindrome dell'egresso toracico.

7) Le ectasie venose estese con incontinenza valvolare e i disturbi del circolo venoso profondo.

8) Le flebiti e le altre patologie del circolo venoso e i loro esiti con disturbi trofici e funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientra in questa fattispecie:

- la sindrome di Paget Schroetter (trombosi della vena succlavia da compressione o da sforzo).

9) Le patologie gravi dei vasi e dei gangli linfatici e i loro esiti, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientra in questa fattispecie:

- il linfedema primitivo con disturbi funzionali.

M) Apparato respiratorio.

1) Le malattie croniche dei bronchi e dei polmoni, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

2) Le malattie delle pleure e i loro esiti rilevanti, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

3) I dismorfismi della gabbia toracica con alterazioni funzionali respiratorie.

Rientrano in questa fattispecie:

- le bronchiectasie, le bronchiti croniche, l'enfisema;

- il pneumotorace;

- gli esiti lievi di pleurite non tubercolare con alterazioni funzionali;

- gli esiti di obliterazione del seno costofrenico e di scissurite aspecifica con lievi alterazioni funzionali;

- le alterazioni funzionali respiratorie da pectus excavatum, da pectus carenatum, da cifosi e da scoliosi;

- gli esiti di traumatismi toracici con alterazioni funzionali.

N) Apparato digerente.

1) Le malformazioni e le malattie croniche delle ghiandole e dei dotti salivari che producono gravi disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

2) Le malformazioni, le anomalie di posizione, le patologie o i loro esiti del tubo digerente, del fegato e vie biliari, del pancreas e del peritoneo che, per natura, sede e grado producano rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

3) Le ernie viscerali.

4) Gli esiti di intervento chirurgico con perdita totale o parziale di un viscere.

Rientrano in questa fattispecie:

- tutte le ernie viscerali, compresa l'ernia iatale con esofagite o disturbi funzionali di notevole grado;

L'ernia inguinale allo stato di punta non è causa di inabilità.

- le stenosi, le distopie, il "mesenterium comune", le splancnoptosi, il dolicocolon;

- le fistole anali e perianali sottomucose con flogosi ricorrenti.

Gli esiti di appendicectomia e di colecistectomia senza rilevanti disturbi funzionali non costituiscono motivo di inabilità.

O) Mammella.

Le patologie e i loro esiti della ghiandola mammaria che siano causa di rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- i processi flogistici o displastici e i loro esiti di notevole entità;

- gli esiti di mastoplastica riduttiva con rilevanti limitazioni funzionali;

- la ginecomastia voluminosa dell'uomo che comporti un aspetto ginoide anche in assenza di endocrinopatie.

La protesi mammaria non è causa di inabilità in assenza di complicanze anatomo-funzionali (ad es. capsulite retraente, etc.).

La megalomastia è causa di inabilità quando determina impaccio motorio o grave disarmonia somatica.

P) Apparato urogenitale.

Le malformazioni, le malposizioni, le patologie del rene, della pelvi, dell'uretere, della vescica, dell'uretra e dell'apparato genitale maschile e femminile o i loro esiti che sono causa di rilevanti e permanenti alterazioni funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le anomalie di numero, di forma, di sede e le malattie croniche dell'apparato urinario che determinino ostruzione al deflusso urinario;

- le anomalie di numero, di forma, di sede e le malattie croniche dell'apparato genitale che determinino alterazioni anatomo-funzionali e/o della funzione endocrina;

- ipoplasia o mancanza anche di un solo testicolo, con alterazioni anatomofunzionali del controlaterale;

- ritenzione o ectopia di entrambi i testicoli;

- ritenzione testicolare unilaterale addominale, in sede intramurale o sottocutanea;

- idrocele molto voluminoso e sotto tensione;

- idrocele comunicante;

- varicocele di III° grado permagno con deformazione molto evidente dello scroto;

- cisti endoscrotale molto voluminosa e sotto tensione;

- la mancanza di ambedue le ovaie;

- l'aplasia completa dell'utero e della vagina;

- i prolassi urogenitali di qualunque grado;

- le fistole genitali di qualunque natura;

- le malformazioni e cisti vulvari che sono causa di rilevanti alterazioni funzionali.

Per il giudizio diagnostico delle patologie dell'apparato urogenitale è necessaria l'effettuazione almeno di un esame ecografico e della valutazione funzionale.

Q) Neurologia.

1) Le malattie del sistema nervoso centrale e i loro esiti che siano causa di rilevanti alterazioni funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le malattie di natura malformativa, vascolare, tossica, infettiva, parassitaria, autoimmune, degenerativa, che presentino un dato obiettivo stabilizzato e invalidante con rilevante limitazione funzionale.

Rientrano altresì in questa fattispecie:

- le cefalee primitive a frequenza superiore ai 5 episodi/mese e le cefalee secondarie a patologie a carattere invalidante.

2) Le malattie del sistema nervoso periferico e i loro esiti che siano causa di rilevanti alterazioni funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

La rilevante alterazione funzionale deve essere accertata con esame elettroneuromiografico.

3) Le miopatie causa di rilevanti alterazioni funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

4) Le epilessie, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- tutte le sindromi epilettiche, anche se pregresse.

Non è causa di inabilità il singolo episodio convulsivo in epoca antecedente gli ultimi due anni purché chiaramente correlato a una causa non ricorrente e dopo valutazione specialistica neurologica. L'assenza di episodi critici e la non assunzione di farmaci anticomiziali dovranno essere attestati da un certificato redatto, in data non anteriore a 30 giorni rispetto all'effettuazione della visita medica, dal medico di fiducia di cui all'articolo 25 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, o dallo specialista neurologo di una struttura sanitaria pubblica.

5) Gli esiti di traumi encefalici e midollari con rilevante limitazione funzionale, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Per limitazione funzionale rilevante si intende quella caratterizzata da alterazioni dell'esame obiettivo neurologico o dell'esame neuroradiologico o dell'esame neuroelettrofisiologico.

R) Psichiatria.

1) Il ritardo mentale, di qualsiasi livello, purché tale da pregiudicare il rapporto di realtà o le capacità relazionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- il ritardo mentale grave o moderato accertato attraverso colloquio clinico;

- il ritardo mentale lieve, con QI inferiore a 70 accertato attraverso colloquio clinico e test di livello.

Nei casi dubbi è necessario colloquio clinico e test di livello

2) I disturbi del controllo degli impulsi, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

3) I disturbi dell'adattamento, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

4) Le parafilie e i disturbi della identità di genere, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

5) I disturbi della comunicazione, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

6) I disturbi da tic, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

7) I disturbi delle funzioni evacuative, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

8) I disturbi del sonno, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

9) I disturbi della condotta alimentare, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

10) I disturbi correlati all'uso di sostanze psicoattive; trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Sono necessari per il giudizio diagnostico:

- ricerca dei cataboliti urinari (cannabinoidi, oppiacei, cocaina, anfetamine etc.);

- colloquio clinico mirato a valutare la struttura di personalità;

- eventuali test psicodiagnostici;

- eventuali prove di funzionalità epatica.

12) I disturbi di personalità (paranoide, schizoide, schizotipico, antisociale, borderline, istrionico, narcisistico, evitante, dipendente, ossessivo compulsivo di personalità), trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Sono necessari per il giudizio diagnostico:

- eventuali test psicodiagnostici;

- colloquio clinico, teso a evidenziare l'esistenza di costanti caratteristiche psicologiche abnormi che rendano difficile l'adattamento ai normali impegni della vita quotidiana e alla vita sociale e di relazione;

- valutazione dell'eventuale terapia effettuata o in atto;

- esame di eventuale documentazione clinica redatta da strutture specialistiche pubbliche.

13) I disturbi nevrotici e reattivi, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- i disturbi d'ansia (agorafobia, disturbo di panico, fobia specifica, fobia sociale, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo post-traumatico da stress, disturbo d'ansia generalizzato);

- i disturbi somatoformi (disturbo di somatizzazione, disturbo di conversione, disturbo algico, ipocondria, disturbo di dismorfismo corporeo);

- il disturbo fittizio, i disturbi dissociativi (amnesia dissociativa, fuga dissociativa, disturbo dissociativo dell'identità, disturbo di depersonalizzazione);

- i disturbi dell'umore (disturbo distimico, disturbo ciclotimico).

Sono necessari per il giudizio diagnostico:

- colloquio clinico;

- eventuali test psicodiagnostici;

- valutazione dell'eventuale terapia effettuata o in atto;

- esame di eventuale documentazione clinica redatta da strutture specialistiche pubbliche.

14) I disturbi psicotici, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- la schizofrenia (di tipo paranoide, disorganizzato, catatonico, indifferenziato e residuo), il disturbo schizoaffettivo, il disturbo delirante, il disturbo psicotico breve, disturbi dell'umore (depressivo maggiore, disturbo bipolare I e II).

Sono necessari per il giudizio diagnostico:

- colloquio clinico;

- eventuali test psicodiagnostici;

- valutazione dell'eventuale terapia effettuata o in atto;

- esame di eventuale documentazione clinica redatta da strutture specialistiche pubbliche.

S) Oftalmologia.

1) Le malformazioni, le disfunzioni, le patologie o gli esiti di lesioni delle palpebre e delle ciglia, anche se limitate a un solo occhio, quando siano causa di rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

2) Le malformazioni, le malattie croniche e gli esiti di lesioni delle ghiandole e delle vie lacrimali, quando siano causa di rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

3) I disturbi della motilità del globo oculare, quando siano causa di diplopia o deficit visivi previsti dal successivo comma g.) o qualora producano alterazioni della visione binoculare (soppressione, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Sono necessari per il giudizio diagnostico:

- cover test con eventuale valutazione del senso stereoscopico mediante test idoneo;

- test di Worth: per la valutazione della soppressione.

4) Le gravi discromatopsie.

Sono necessari per il giudizio diagnostico il test delle matassine di lana colorate o, se non sufficiente, quello con le tavole di Ishihara; ove ritenuto necessario test di Farnsworth.

5) La anoftalmia; le malformazioni, le malattie croniche e gli esiti di lesioni dell'orbita, del bulbo oculare e degli annessi con rilevanti alterazioni anatomiche o funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- il cheratocono di qualsiasi grado;

- le gravi distrofie corneali a qualsiasi stadio;

- le uveiti e le infiammazioni dei tessuti e dei vasi retinici anche in fase di quiescenza;

- le degenerazioni vitroretiniche regmatogene, anche se già sottoposte a specifico trattamento.

Per il giudizio diagnostico del cheratocono occorre l'oftalmometria e, ove necessario, la mappa corneale.

6) Il glaucoma e le disfunzioni dell'idrodinamica endoculare potenzialmente glaucomatogene, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

7) I vizi di refrazione che, corretti, comportano un visus inferiore ai 10/10 complessivi o inferiore ai 2/10 in un occhio.

8) I difetti del campo visivo, anche monoculari, che riducano sensibilmente la visione superiore o laterale o inferiore.

E' necessaria per il giudizio diagnostico la perimetria statica o quella dinamica o computerizzata.

9) L'emeralopia.

L'emeralopia e le distrofie tapeto-retiniche sono causa di inidoneità anche quando non si associano ad alterazioni evidenti delle membrane profonde dell'occhio. Per il giudizio diagnostico sono necessari gli esami elettro funzionali.

10) La miopia o l'ipermetropia, senza o con astigmatismo, che superi in ciascun occhio, rispettivamente, le 8 e le 7 diottrie, anche in un solo meridiano.

11) L'astigmatismo misto in cui la somma tra i due meridiani, miopico e ipermetropico, superi in ciascun occhio le 5 diottrie.

12) Le anisometropie in cui la differenza tra i meridiani più ametropi dei due occhi superi le 4 diottrie o che comportino alterazione della visione binoculare.

T) Otorinolaringoiatria.

1) Le malformazioni e alterazioni congenite e acquisite dell'orecchio esterno, dell'orecchio medio, dell'orecchio interno, quando siano deturpanti o causa di rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le gravi malformazioni e alterazioni acquisite dell'orecchio esterno (mancanza totale ed esiti deturpanti di lesioni del padiglione auricolare, macro e microtia di notevole grado, atresia del condotto, etc.); l'anotia, l'atresia auris congenita, sindrome di Goldenhar, sindrome di Franceschetti, micro e macrotia con padiglione modificato per dimensione, di misura superiore al 50%.

Nei casi di disturbi funzionali è necessario per il giudizio diagnostico l'esame audiometrico tonale di base.

- L'otite media cronica colesteatomatosa, l'iperplastica granulomatosa o con segni di carie ossea, la purulenta semplice secernente; l'otite cronica iperplastica polipoide;

- gli esiti di ossiculoplastica e di terapia chirurgica dell'otosclerosi;

- la perforazione timpanica secernente o non secernente;

- gli esiti di interventi chirurgici sull'orecchio interno;

- i processi flogistici cronici su esiti di timpanoplastica e in esito a interventi chirurgici sull'orecchio medio.

Possono essere compatibili con un giudizio di idoneità: le ricostruzioni timpaniche, l'otite mucogelatinosa cronica, la media catarrale cronica, la sclero adesiva e gli esiti cicatriziali/calcifici e di pregresse flogosi dell'orecchio medio, se suscettibili di remissione e/o miglioramento significativo e/o non comportano rilevanti disturbi funzionali.

Si formula un giudizio di inabilità nel caso di processi flogistici cronici in esito a interventi chirurgici sull'orecchio medio. La valutazione deve essere comunque anatomica e funzionale. Sono necessari per il giudizio diagnostico l'esame audiometrico tonale di base e l'esame impedenzometrico.

- L'otosclerosi e le osteodistrofie del labirinto;

- le affezioni organiche o funzionali dell'apparato vestibolare periferico o centrale;

- le sindromi vestibolari dovute a malattia di Menière, a tumori dell'VIII nervo cranico, a otosclerosi e ad affezioni organiche del sistema nervoso centrale;

- le sindromi vestibolari periferiche di altra natura senza compenso o con compenso incompleto;

- l'areflessia bilaterale persistente.

Sono necessari per il giudizio diagnostico l'esame audiometrico-impedenzometrico e l'esame vestibolare.

2) Le ipoacusie monolaterali con perdita uditiva, calcolata sulla medie delle quattro frequenze fondamentali (500 - 1000 - 2000 - 3000 Hz) uguale o maggiore di 50dB, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le ipoacusie monolaterali pari all'entità sopraindicata.

E' necessario per il giudizio diagnostico l'esame audiometrico (3).

3) Le ipoacusie bilaterali con percentuale totale di perdita uditiva (P.P.T.) maggiore del 40%, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- la sordità prelinguale;

- le ipoacusie bilaterali dell'entità sopra indicata con P.P.T. calcolata secondo i criteri indicati nella tabella di seguito riportata:

CALCOLO DELLA PERCENTUALE DI PERDITA UDITIVA BILATERALE

TABELLA
		500 	1000 	2000 	3000
% 	0 	0 	0 	0 	0
% 	5 	1.25 	1.75 	1 	1
% 	10 	2.50 	3.50 	2 	2
% 	15 	3.75 	5.25 	3 	3
% 	20 	5 	7 	4 	4
% 	25 	6.25 	8.75 	5 	5
% 	30 	7.50 	10.50 	6 	6
% 	35 	8.75 	12.25 	7 	7
% 	40 	10 	14 	8 	8
% 	45 	11.25 	15.75 	9 	9
% 	50 	12.50 	17.50 	10 	10
% 	55 	13.75 	19.25 	11 	11
% 	60 	15 	21 	12 	12
% 	65 	16.25 	22.75 	13 	13
% 	70 	17.50 	24.50 	14 	14
% 	75 	18.75 	26.25 	15 	15
% 	80 	20 	28 	16 	16
					

E' necessario per il giudizio diagnostico l'esame audiometrico (4).

AVVERTENZA

La P.P.T. (perdita percentuale totale) biauricolare sulle frequenze 500, 1000, 2000, 3000 e 4000 Hz, si determina mediante la seguente formula:

[(orecchio migliore x 7 + orecchio peggiore) / 8] + valore ponderale del 4000 Hz

dove il valore ponderale del 4000 Hz, prendendo in considerazione solo il valore più grave tra i due orecchi, è così definito:

- 5 per perdite in dB comprese fra 25 e 34

- 8 per perdite in dB comprese tra 35 e 59

- 12 per perdite in dB uguali o superiori a 60

4) Le malformazioni e le alterazioni acquisite del naso e dei seni paranasali, quando siano causa di rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le malformazioni, le alterazioni acquisite, le affezioni croniche, le notevoli deformazioni della piramide e delle fosse nasali: l'atresia delle narici, l'atresia coanale, la mancanza del naso, la stenosi nasale da malformazione o deviazione del setto, le cisti e fistole con flogosi recidivanti, il rinoscleroma, la rinite ozenatosa, il polipo sanguinante delle fosse nasali, il papilloma invertito, etc.;

- le gravi stenosi nasali.

E' necessario per il giudizio diagnostico della stenosi nasale la rinomanometria anteriore attiva (di base, posizionale e con stimolazioni aspecifiche) e il trasporto mucociliare.

E' causa di inabilità un grading della ostruzione nasale rilevato alla rinomanometria in rapporto al parametro «somma di flusso» di grado elevato [da 0 a 300 centimetri cubi/s elevata alla meno 1].

- l'ozena e le affezioni granulomatose e croniche;

- le sinusiti croniche purulente, iperplastiche, polipose o ulceronecrotiche;

- gli esiti di lesioni traumatiche o di interventi chirurgici sui seni paranasali che producano scompaginamento delle strutture anatomiche (distruzione del pavimento dell'orbita, fistole cribromeningee, alterazioni della lamina cribrosa, etc.).

5) Le malformazioni e le alterazioni acquisite della faringe, della laringe e della trachea, quando siano causa di rilevanti disturbi funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le flogosi faringotonsillari croniche con presenza nel tampone faringeo di streptococco beta-emolitico gruppo A e rilievi clinico-sierologici a essa correlati;

- le tonsilliti croniche specifiche;

- l'ipertrofia tonsillare di grado notevole con gravi alterazioni funzionali;

- le malformazioni, gli esiti di lesioni e le malattie croniche della faringe, con importanti alterazioni funzionali; l'ascesso ossifluente da morbo di Pott cervicale, la malattia di Isanbert, i gozzi tiroidei linguali, gli esiti di processi specifici faringei con gravi disturbi funzionali, gli adenomi ipofisari extrasellari, il fibroma giovanile, le cisti disembriogenetiche e le cisti di ritenzione, il fibromixoma faringeo.

Nella nevralgia del glosso faringeo bisogna escludere l'esistenza di patologie primitive di cui la nevralgia è sintomo (neoplasie dell'angolo ponto-cerebellare, aneurisma della carotide, abnorme lunghezza del processo stiloideo, etc).

- Le malformazioni, gli esiti di lesioni e le malattie croniche della laringe e della trachea con importanti alterazioni funzionali, il diaframma congenito, il laringocele congenito e non, l'epiglottide bifida, l'agenesia totale dell'epiglottide, gli esiti di lesione di origine traumatica con significativo impegno anatomofunzionale, la leucoplasia, gli esiti di processi flogistici con ampie mutilazioni delle strutture, la granulomatosi di Wegener a localizzazione laringea, la papillomatosi laringea giovanile estesa; le stenosi tracheali (post- traumatica, post-infiammatoria, post-operatoria) indipendentemente dalla loro estensione;

- i gravi disturbi organici e funzionali della favella.

Sono necessari per il giudizio diagnostico:

- per le patologie faringee:

- laringoscopia indiretta e ipo-faringoscopia con fibre ottiche per via nasale e transorale;

- radiogramma in proiezione laterale eventuale TC;

- per le patologie laringo-tracheali:

- fibroscopia rigida o flessibile;

- fibrostroboscopia;

- esame TC della laringe in fonazione e in respirazione;

- esame TC del mediastino.

U) Dermatologia.

Le alterazioni congenite e acquisite, croniche della cute e degli annessi, estese o gravi o che, per sede, determinino rilevanti alterazioni funzionali o fisiognomiche, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le malattie infettive cutanee e tutte le dermatiti croniche o recidivanti di origine flogistica o immunitaria che per la loro sede ed estensione determinino rilevanti disturbi fisiognomici o funzionali;

- dermatite atopica e dermatite allergica da contatto;

- orticaria cronica;

- psoriasi;

- alopecia areata;

- acne, iperidrosi e ittiosi;

- nevi congeniti giganti;

- epidermolisi bollosa.

V) Apparato locomotore.

1) Le patologie e i loro esiti, anche di natura traumatica, dell'apparato scheletrico, dei muscoli, delle strutture capsulolegamentose, tendinee, aponeurotiche e delle borse sinoviali causa di evidenti dismorfismi o di rilevanti limitazioni funzionali, trascorso, se occorre, il periodo di inabilità temporanea.

Rientrano in questa fattispecie:

- le malattie infiammatorie, endocrino-metaboliche, osteodistrofiche, osteocondrosiche, sistemiche e l'osteonecrosi e le displasiche;

- scoliosi con angolo di Lippman Cobb superiore a 25°, la schisi ampia di almeno due archi vertebrali e le altre malformazioni causa di rilevanti limitazioni funzionali;

- esiti funzionali di trattamento chirurgico della colonna vertebrale;

- le ernie discali e i loro esiti chirurgici;

- le discopatie e le protrusioni quando sono associate a segni clinici (o elettromiografici) di sofferenza radicolare;

- le sinostosi, emispondilo, spina bifida, spondilolisi, spondilolistesi, stenosi spinali congenite e acquisite, costa cervicale con sintomi nervosi o vascolari, cifosi dorsale superiore a 55°, etc.;

- le endoprotesi e artroprotesi delle grandi articolazioni (spalla, gomito, anca, ginocchio e caviglia);

- gli esiti di fratture articolari con residua presenza dei mezzi di sintesi o con alterazioni delle superfici articolari e con possibile evoluzione artrosica;

- le patologie croniche e gli esiti di lesioni delle aponeurosi (fibromatosi palmare o plantare, retrazioni, ernie muscolari, etc.) con impegno funzionale;

- le malformazioni, le patologie croniche e gli esiti di lesioni dei muscoli (miopatie congenite, agenesie, atrofie, contratture permanenti, miositi, etc.) (miopatie già in art. 15);

- le ipotrofie muscolari degli arti con differenza perimetrica superiore a 2 cm. e con significativo impegno funzionale;

- le patologie croniche e gli esiti di lesioni dei tendini e delle borse (tendinopatie, lussazioni tendinee, disinserzioni, patologie congenite tendinee, etc.);

- le osteocondriti dissecanti di importanti articolazioni di carico (anca, ginocchio, tibiotarsica);

- le lussazioni inveterate e recidivanti delle grandi articolazioni;

- gli esiti di ricostruzione caspulo legamentosa del ginocchio e di altre grandi articolazioni con segni clinici e strumentali di lassità residua e/o sofferenza condrale o subcondrale con impegno funzionale;

- gli esiti di meniscectomia con segni clinici e strumentali di interessamento degenerativo delle superfici articolari e/o deviazione dell'asse di carico dell'arto inferiore.

2) La mancanza anatomica o la perdita funzionale permanente almeno di:

2.1) un dito di una mano;

2.3) falangi ungueali delle ultime quattro dita di una mano;

2.3) falangi ungueali di cinque dita fra le due mani, escluse quelle dei pollici;

2.4) un alluce;

2.5) due dita di un piede.

3) Le deformità gravi congenite e acquisite degli arti.

Rientrano in questa fattispecie:

- la dismetria superiore a 3 centimetri tra gli arti inferiori;

- il ginocchio valgo con distanza intermalleolare superiore a cm. 6 con asse meccanico passante oltre il 55% del piatto tibiale laterale;

- il ginocchio varo con distanza intercondiloidea superiore a cm. 8 con asse meccanico passante oltre il 40% del piatto tibiale mediale;

- il cubito varo o valgo con deviazione superiore a 20°;

- la sinostosi tarsale e radioulnare;

- il piede piatto valgo bilaterale e il piede cavo bilaterale con angolo di Costa Bertani > 140° o di Moreau > 160°;

- il piede torto;

- l'alluce valgo, il dito a martello con sublussazione metatarso-falangea e le dita sovrannumerarie.

Per le patologie congenite e acquisite dei piedi sono necessari per il giudizio diagnostico la podoscopia ed esami comparati RX dei piedi sotto carico.

Z) Altre cause di non idoneità.

1) Le imperfezioni o le infermità non specificate nell'elenco ma che rendano il soggetto palesemente non idoneo al servizio militare.

Dopo osservazione.

Rientrano in questa fattispecie quelle patologie non riconducibili ad alcuna di quelle previste nell'elenco.

2) Il complesso di imperfezioni o infermità che, specificate o non nell'elenco, non raggiungono, considerate singolarmente, il grado richiesto per la riforma ma che, in concorso tra loro, rendano il soggetto palesemente non idoneo al servizio militare.

Dopo osservazione.

(3) L'esame audiometrico va sempre effettuato testando bilateralmente le seguenti frequenze: 250 500 1000 -2000 3000 4000 6000 8000Hz.

(4) L'esame audiometrico va sempre effettuato testando bilateralmente le seguenti frequenze: 250 500 1000 - 2000 3000 4000 6000 8000 Hz. 


Ministero della difesa
D.M. 04/06/2014
Approvazione della direttiva tecnica riguardante l'accertamento delle imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare e della direttiva tecnica riguardante i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 9 giugno 2014, n. 131.

Direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare

Avvertenze

La presente direttiva stabilisce i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare e fornisce indicazioni, con particolare riguardo alle imperfezioni, infermità e condizioni somato-funzionali di più frequente riscontro o di maggiore rilevanza, codificate nell'elenco generale che della presente direttiva costituisce parte integrante.

Per il personale militare volontario già in servizio al momento di entrata in vigore della presente direttiva a trovare applicazione, ai fini del passaggio in servizio permanente nell'ambito della stessa categoria di personale, qualora più favorevoli, i requisiti di idoneità al servizio militare contenuti nelle direttive vigenti al momento del reclutamento.

Il profilo sanitario è un sistema che consente una valutazione rapida e sintetica delle condizioni psico-fisiche del soggetto, mediante nove caratteristiche somato-funzionali che riguardano gli apparati o sistemi di seguito elencati:

sistema psichico (PS), costituzione (CO), apparato cardiocircolatorio (AC), apparato respiratorio (AR), apparati vari (AV), apparato locomotore (LS o LI rispettivamente se l'affezione interessa la parte soprastante o sottostante l'articolazione D12 - L1), funzione visiva (VS) e funzione uditiva (AU).

Ciascuna caratteristica somato-funzionale viene delineata mediante l'attribuzione di un coefficiente di validità decrescente da 1 a 4.

I coefficienti 1 o 2 vengono attribuiti alla specifica caratteristica somato-funzionale solo in assenza di patologie ovvero in presenza di alterazioni patologiche senza alcuna rilevanza, sotto il profilo medico-legale, ai fini dell'espletamento del servizio militare.

I coefficienti 1 e 2 delineano, pertanto, un profilo sanitario, inquadrabile nella fascia A, che individua il grado di validità richiesto, in generale, per l'arruolamento volontario, fatti salvi gli specifici requisiti e le eventuali deroghe indicati da ogni Forza armata.

I coefficienti 3 o 4, che delineano un profilo sanitario inquadrabile nella fascia B, vengono attribuiti alla specifica caratteristica somato-funzionale in presenza di alterazioni patologiche che, per scarsa incidenza, sotto il profilo medico-legale, possono consentire di assolvere il servizio militare volontario, ove previsto da disposizioni speciali o deroghe indicate da ciascuna Forza armata.

Nei casi in cui si dove attribuire il coefficiente 3 o 4 alla caratteristica AV, viene barrata la voce della tabella di riferimento corrispondente a uno o più degli apparati o sistemi di seguito elencati:

apparato endocrinometabolico (EM), apparato ematologico-immunitario (EI), apparato digerente (DG), apparato urogenitale (UG), apparato vascolare periferico (VP), apparato cutaneo (CU), sistema nervoso (NR), apparato stomatognatico (SG), apparato oculare (OC), apparato otorino-laringoiatrico (OR).

Nei casi in cui sono barrate due o più delle predette voci, la classifica della caratteristica AV è quella dell'apparato o degli apparati con il coefficiente peggiore.

Si precisa che con le voci OC e OR vengono classificate tutte le patologie, rispettivamente dell'apparato oculare e dell'apparato otorinolaringoiatrico, mentre le caratteristiche VS e AU indicano, rispettivamente, la sola funzione visiva e uditiva.

Le imperfezioni e le infermità non menzionate nella presente direttiva e incidenti sull'efficienza somato-funzionale del soggetto in misura non inabilitante, isolatamente o nel loro complesso, sono valutate secondo il criterio dell'analogia o dell'equivalenza con le imperfezioni e le infermità elencate.

Nell'applicazione dei citati criteri si tiene conto del fatto che:

- il coefficiente «2» può essere attribuito anche in presenza di disturbi funzionali lievi che, a giudizio dell'organo sanitario, non hanno alcuna incidenza, sotto il profilo medico-legale, ai fini dell'espletamento del servizio militare;

- i coefficienti «3» o «4» possono essere attribuiti anche in presenza di alterazioni anatomiche o funzionali che, a giudizio dell'organo sanitario, non raggiungendo una rilevanza di grado inabilitante al servizio militare, risultano di scarsa incidenza, sotto il profilo medico-legale, ai fini dell'espletamento del servizio militare.

Al fine di un'agevole consultazione e applicazione della presente direttiva, per i casi in cui non sono specificatamente richiesti le caratteristiche e i coefficienti, sono riportate conservando il codice dell'elenco generale:

1) nell'elenco A, di cui all'allegato n. 1 alla presente direttiva, le imperfezioni, le infermità e le condizioni somato-funzionali, compatibili con un profilo sanitario inquadrabile nella fascia A, senza l'indicazione del coefficiente/caratteristica;

2) nell'elenco B, di cui all'allegato n. 2 alla presente direttiva, le imperfezioni, infermità e le condizioni somato-funzionali, compatibili con un profilo sanitario inquadrabile nella fascia B, senza l'indicazione del coefficiente/caratteristica.

ELENCO GENERALE
Codice 	Imperfezioni, infermità e condizioni somato-funzionali 	coefficiente/ caratteristica
1 	Normale e funzionale assetto della struttura di personalità nelle sue componenti intellettive, affettive e comportamentali (es. "in atto: assenza di elementi caratteriali clinicamente obiettivabili"). 	1 PS
2 	Elementi che costituiscano un criterio di riferimento per un qualsiasi disturbo psichiatrico e che tuttavia non configurano situazioni di difficoltà relazionali sociali e lavorative (es. "in atto: note di ...; elementi di...."). 	2 PS
3 	Più elementi che costituiscano un riferimento per un qualsiasi disturbo psichiatrico, pur insufficienti alla diagnosi di disturbo di personalità tali da pregiudicare l'assolvimento dei compiti previsti dal servizio militare (es. "in atto: tratti di ...."). 	3 PS
4 	Livello intellettivo medio (QI inferiore a 80) o elementi psicopatologici di lieve-media entità tali da non pregiudicare l'assolvimento dei compiti previsti dal servizio militare. 	4 PS
5 	L'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, anche se unica, rilevata con drug-test su campione di urine e test di conferma. 	4 PS
6 	Normale sviluppo somatico con prestanza fisica ed attitudine dinamica ottime. 	1 CO
7 	Normale sviluppo somatico con prestanza fisica ed attitudine dinamica buone. 	2 CO
8 	Sviluppo somatico di grado non inabilitante e con: 	3-4 CO
- I.M.C. 28 per i maschi;
- I.M.C. 26 per le femmine;
in soggetti con scarsa prestanza fisica ed attitudine dinamica.
NB: E attribuibile il coefficiente 2 CO per il soggetto con:
- IMC superiore ai limiti indicati, in cui l'eccesso ponderale è da attribuirsi prevalentemente alla massa muscolare e non ad un eccesso di massa grassa.
- IMC inferiore ai limiti indicati, in soggetti con normale sviluppo somatico e buona attitudine dinamica.
9 	Funzionalità visiva: 	1 VS
- uguale o superiore a complessivi 16/10 senza correzioni e non inferiore a 7/10 nell'occhio che vede meno;
- campo visivo e motilità oculare normali;
- senso cromatico normale alle tavole pseudoisocromatiche.
10 	Funzionalità visiva: 	2 VS
- uguale o superiore a complessivi 16/10 e non inferiore a 7/10 nell'occhio che vede meno, raggiungibile con correzione non superiore a 4 diottrie per la sola miopia, anche in un solo occhio, e non superiore a 3 diottrie, anche in un solo occhio, per gli altri vizi di refrazione;
- campo visivo e motilità oculare normali;
- senso cromatico normale alle matassine colorate.
11 	Funzionalità visiva: 	3 VS
- uguale o superiore a complessivi 10/10 e non inferiore a 4/10 nell'occhio che vede meno, raggiungibile con correzione non superiore a 6 diottrie per la miopia e l'astigmatismo miopico, a 5 diottrie per l'ipermetropia e l'astigmatismo ipermetropico e a 4 diottrie per l'astigmatismo misto anche in un solo occhio.
12 	Funzionalità visiva: - uguale o superiore a complessivi 10/10 e non inferiore a 2/10 nell'occhio che vede meno, raggiungibile con correzione non superiore alle diottrie indicate nell'elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di inabilità al servizio militare; - le modeste riduzioni del campo visivo; - le lievi discromatopsie al test delle matassine colorate. 	4 VS
13 	Perdita uditiva: 	AU 1
MONOLATERALE / BILATERALE: valori ≤20 dB per tutte le frequenze.
14 	Perdita uditiva: 	AU 2
MONOLATERALE/BILATERALE ISOLATA (*): valori >20 e ≤30 dB per le frequenze tra 500 e 3000 Hz e ≤35 dB a 250 - 4000 - 6000 - 8000 Hz
MONOLATERALE (**): valori >20 dB e ≤30 dB
BILATERALE: P.P.T.: >20% e ≤25%
N.B. (*): La perdita mono e bilaterale isolata è quella che interessa al massimo 2 frequenze per orecchio, calcolata prendendo come riferimento il valore in dB più grave.
(**) calcolata secondo le modalità previste dall'art. 18 comma B dell'Elenco imperfezioni ed infermità.
15 	Perdita uditiva: 	AU 3
MONOLATERALE /BILATERALE ISOLATA (*): valori tra >30 e ≤40 dB per le frequenze tra 500 e 3000 Hz e ≤45 dB a 250 - 4000 - 6000 - 8000 Hz.
MONOLATERALE (**): valori >30 e ≤40 dB.
BILATERALE: P.P.T. >25% e ≤32%.
N.B. (*): La perdita mono e bilaterale isolata è quella che interessa al massimo 2 frequenze per orecchio, calcolata prendendo come riferimento il valore in dB più grave.
(**) calcolata secondo le modalità previste dall'art. 18 comma B dell'Elenco imperfezioni ed infermità.
16 	Perdita uditiva: 	AU 4
MONOLATERALE/BILATERALE ISOLATA(*): valori >40 e 40 e 32% e ≤40%.
N.B. (*): La perdita mono e bilaterale isolata è quella che interessa al massimo 2 frequenze per orecchio, calcolata prendendo come riferimento il valore in dB più grave.
(**) calcolata secondo le modalità previste dall'art. 18 comma B dell'Elenco imperfezioni ed infermità.
17 	Le dislipidemie con valori di trigliceridi o di colesterolo inferiori ai valori orientativi riportati (colesterolo < 240 mg/dl e trigliceridi < 200 mg/dl), ma superiori ai valori normali laboratoristici di riferimento (per il colesterolo fino a 200 mg/dl e per i trigliceridi fino a 150 mg/dl) ripetuti in due determinazioni, in assenza di altri fattori di rischio cardiovascolare. 	3 AV - EM
18 	Endocrinopatie pregresse senza alterazioni funzionali che non necessitano di terapia. 	4 AV - EM
19 	Iperbilirubinemia indiretta di minimo grado (> 1 mg/dl e fino a 4 mg/dl). 	2 AV
20 	Iperbilirubinemia indiretta di lieve-medio grado (> 4 mg/dl e fino a 5 mg/dl). 	3 - 4 AV - EM
21 	I microcitemici costituzionali asintomatici, con regolare sviluppo somatico, assenza di splenomegalia, assenza di segni di emolisi, sideremia e ferritina normali o aumentate, emocromo che dimostri: 	2 AV
- emoglobina normale o lievemente ridotta (Hb >12 gr/dl per il sesso maschile; ≥ 10,5 gr/dl per il sesso femminile);
- eritrociti normali o elevati;
- MCV marcatamente ridotto;
- resistenze osmotiche aumentate.
22 	Tutti gli altri microcitemici costituzionali. 	3 - 4 AV - EI
23 	I soggetti con attività G6PD ≥30% se maschi e ≥70% se femmine. 	2 AV
24 	I soggetti con attività G6PD  1 mg/dl e fino a 4 mg/dl).
21 	I microcitemici costituzionali asintomatici, con regolare sviluppo somatico, assenza di splenomegalia, assenza di segni di emolisi, sideremia e ferritina normali o aumentate, emocromo che dimostri:
- emoglobina normale o lievemente ridotta (Hb >12 gr/dl per il sesso maschile; ≥ 10,5 gr/dl per il sesso femminile);
- eritrociti normali o elevati;
- MCV marcatamente ridotto;
- resistenze osmotiche aumentate.
23 	I soggetti con attività G6PD ≥30% se maschi e ≥70% se femmine.
28 	Le allergie e le intolleranze ad alimenti di non comune assunzione, senza implicazioni di rilevanza clinico-funzionale della cute, dell'apparato respiratorio e cardiovascolare.
32 	I tumori benigni ed i loro esiti quando per sede, volume, estensione o numero non alterino la funzione fisiognomica e non producano limitazioni funzionali.
34 	Le malformazioni e gli esiti di malattie o lesioni delle labbra, della lingua e dei tessuti molli della bocca che non alterino la funzione fisiognomica e non producano limitazioni funzionali.
36 	Le alterazioni dell'articolarità temporo-mandibolare senza disturbi funzionali.
38 	Gli esiti di frattura dei mascellari, anche in osteosintesi, senza limitazioni funzionali.
42 	Le lievi malocclusioni dentarie senza disturbi funzionali.
44 	La protesi congrua, ben tollerata ed efficiente anche con impianti osteofibro- integrati.
46 	La corretta intercuspidazione in occlusione, anche in presenza di cure conservative clinicamente ben eseguite o elementi singoli di protesi fissa o anche qualora vi sia la mancanza di elementi dentari a seguito di estrazioni seriate a scopo ortodontico.
48 	Le anomalie biometriche correlate con la superficie corporea, documentate con appropriate metodiche di imaging cardiaco, con funzione normale.
49 	La ridondanza dei lembi valvolari mitralici senza significativo rigurgito.
51 	La bradicardia sinusale (inferiore a 50 battiti/min.), con adeguata risposta cronotropa dopo sforzo.
52 	I ritmi sopraventricolari, la migrazione del segnapassi, presenti nell'ECG basale, che scompaiono durante iperpnea volontaria e/o sforzo.
53 	La tachicardia sinusale situazionale, transitoria.
55 	L'extrasistolia sopraventricolare sporadica e non ripetitiva (documentata con ECG Holter), in assenza di cardiopatia.
57 	L'extrasistolia ventricolare sporadica, non precoce e non ripetitiva, non attivata dallo sforzo, in assenza di cardiopatia documentata con appropriate indagini strumentali.
58 	Il BAV di I grado, che si normalizza in corso di iperpnea o sforzo fisico.
59 	Il blocco di branca destra in assenza di cardiopatia documentata con appropriate indagini strumentali.
61 	L'emiblocco anteriore sinistro (EAS) a QRS stretto, in assenza di cardiopatia documentata con appropriate indagini strumentali.
64 	Le varici reticolari o dermiche.
65 	Gli esiti di flebiti superficiali degli arti inferiori senza disturbi funzionali.
66 	Gli esiti di flebiti degli arti superiori senza disturbi funzionali.
68 	La safenectomia senza alterazione del circolo venoso profondo e senza altri disturbi funzionali.
71 	Gli esiti lievi di pleurite non tubercolare senza alterazioni funzionali.
73 	Obliterazione del seno costofrenico e scissurite aspecifica senza alterazioni funzionali.
74 	Le anomalie congenite e le patologie croniche delle ghiandole e dei dotti salivari che non alterino la funzione.
79 	Gli esiti di patologie o di interventi chirurgici dell'apparato digerente senza disturbi funzionali.
81 	Gli esiti di processi flogistici o displastici della mammella senza disturbi o limitazioni funzionali.
83 	Gli esiti di mastoplastica riduttiva senza disturbi o limitazioni funzionali.
85 	La protesi mammaria in assenza di alterazioni anatomo-funzionali
87 	Le malformazioni e le malattie del rene e della via escretrice senza alterazioni funzionali.
88 	Ptosi del rene di I e II grado senza alterazioni funzionali.
89 	Gli esiti di interventi chirurgici dell'apparato urinario senza disturbi funzionali.
90 	Varicocele di I e II grado.
93 	Ipoplasia o mancanza di un testicolo con integrità anatomofunzionale del controlaterale.
94 	Le cisti dell'epididimo non complicate di dimensioni non superiori a cm. 1,5.
96 	Le agenesie, le malformazioni, le malposizioni monolaterali delle tube.
97 	La mancanza di un'ovaia.
99 	L'aplasia, la malposizione e le malformazioni parziali dell'utero o della vagina senza disturbi funzionali.
100 	Le malformazioni e le cisti vulvari senza disturbi ed alterazioni funzionali.
101 	Le cisti ovariche senza alterazioni e disturbi funzionali.
103 	L'isterectomia totale o subtotale.
104 	Gli esiti di intervento chirurgico per prolasso urogenitale senza disturbi funzionali.
106 	Il varicocele pelvico senza disturbi algo-funzionali.
108 	I pregressi traumi cranici commotivi (anche con infrazioni della teca cranica) in assenza di esiti clinicamente e strumentalmente rilevabili.
109 	Le pregresse malattie del sistema nervoso centrale e/o periferico in assenza di esiti clinicamente e strumentalmente rilevabili.
111 	L'episodio convulsivo unico verificatosi in epoca precedente gli ultimi due anni.
112 	Le pregresse ed isolate convulsioni febbrili semplici verificatesi nei primi cinque anni di età senza anomalie elettroencefalografiche specifiche.
114 	Le cefalee primitive (emicrania con e senza aura, cefalea muscolotensiva, nevralgia del trigemino e cefalea a grappolo) a frequenza non superiore a 2 episodi /mese
116 	Le malformazioni, le malattie croniche e gli esiti di lesioni degli annessi, dell'orbita e del bulbo oculare senza disturbi funzionali.
119 	Gli esiti di trattamento LASIK e gli esiti di fotocheratoablazione senza disturbi funzionali e con integrità del fondo oculare.
122 	Le malformazioni congenite o acquisite dell'orecchio esterno, da sole o in associazione sindromica (coloboma, fistola, ipoplasia del condotto uditivo, etc.) senza disturbi funzionali.
129 	Gli esiti cicatriziali timpanici monolaterali o bilaterali di pregresse otiti senza disturbi funzionali. (In tutti i casi necessita l'esecuzione di un'audiometria tonale e di un esame impedenzometrico).
132 	Gli esiti ben consolidati di miringoplastica senza disturbi funzionali.
138 	Esiti non funzionalmente significativi di processi flogistici della piramide e delle fosse nasali.
142 	Rinite cronica atrofica semplice con minimi disturbi funzionali.
144 	Rinite cronica ipertrofica con minimi disturbi funzionali.
146 	Rinite allergica episodica senza altre manifestazioni cliniche.
148 	Rinite vasomotoria non allergica con minimi disturbi funzionali.
150 	Grading della ostruzione nasale in rapporto al parametro «somma di flusso» - rilevato alla rinomanometria anteriore attiva da 600 a 900 centimetri cubi/s elevata alla meno 1.
153 	Gli osteomi che per dimensioni, sede e sviluppo non occupino più della metà dei seni e non determinino alterazioni funzionali.
154 	Le pseudocisti mucose di ridotte dimensioni, senza segni di erosioni delle pareti ossee e senza disturbi funzionali.
157 	Le cisti mucose dei seni paranasali di ridotte dimensioni e senza disturbi funzionali.
160 	Le flogosi faringo-tonsillari croniche e le ipertrofie tonsillari senza alterazioni funzionali.
162 	L'ipertrofia della tonsilla linguale.
163 	La varicosità diffusa della base linguale e della regione vallecolare.
164 	I fibromi, i papillomi e le altre neoformazioni benigne del faringe senza disturbi funzionali.
166 	La cisti canalicolare.
167 	La laringite cronica senza disturbi funzionali.
168 	I papillomi isolati e il prolasso dei ventricoli.
170 	Le dislalie funzionali (sigmatismo, rotacismo, gammacismo, etc.) e i disturbi della muta vocale.
174 	Le alterazioni congenite della cute e degli annessi non gravi, senza compromissione della funzione fisiognomica senza disturbi funzionali.
176 	Le virosi proliferative della cute di limitata estensione senza compromissione della funzione fisiognomica e senza disturbi funzionali.
178 	Le teleangectasie e le chiazze discromiche del volto con minima alterazione della funzione fisiognomica.
182 	Le cicatrici senza tendenza ad ulcerazioni, senza compromissione della funzione fisiognomica e senza disturbi dei movimenti o di organi importanti (in relazione alla sede, all'estensione ed all'aderenza dei tessuti sottostanti).
184 	Le fistole sacrococcigee non secernenti senza disturbi funzionali.
186 	Le lievi ipotrofie muscolari degli arti senza alterazioni funzionali.
188 	Gli esiti di lesioni e di malattie dei muscoli, dei tendini e delle borse non limitanti la funzione.
190 	Le ernie muscolari piccole e non limitanti la funzione.
192 	Le esostosi osteo-genetiche piccole e non limitanti la funzione, in assenza di complicanze vascolo-nervose.
196 	Gli esiti di apofisite tibiale anteriore (malattia di Osgood-Schlatter) senza limitazioni funzionali.
198 	Le calcificazioni tendinee o periarticolari post-traumatiche senza limitazioni funzionali.
200 	Gli esiti di malattia delle ossa e delle articolazioni senza limitazioni funzionali.
202 	Gli esiti di fratture non articolari ben consolidate senza limitazioni funzionali.
203 	Gli esiti di fratture, non intra-articolari o iuxta-articolari con piccoli mezzi di sintesi in situ, senza segni di intolleranza e non limitanti la funzione.
205 	I calli ossei esuberanti in assenza di complicanze vascolo-nervose e non limitanti la funzione.
206 	Le lassità capsulo-legamentose senza instabilità articolare e senza limitazioni funzionali.
208 	Gli esiti di intervento per ricostruzione capsulo-legamentosa delle grandi articolazioni (ginocchia e spalle) in assenza di instabilità articolare e di disturbi morfo-funzionali.
210 	Esiti di meniscectomia selettiva o totale senza instabilità e senza impegno anatomo funzionale.
212 	Gli esiti di lussazioni:
- di articolazioni minori (interfalangee, sternoclavicolari, acromion-clavicolari) anche con minimi disturbi funzionali;
- articolazioni maggiori senza esiti anatomo-funzionali.
218 	Le scoliosi non inabilitanti con angolo di Lippman Cobb sino a 15°.
227 	Il ginocchio valgo con asse meccanico passante entro il 55% del piatto tibiale laterale senza disturbi funzionali.
228 	Il ginocchio varo con asse meccanico passante entro il 40% del piatto tibiale mediale senza disturbi funzionali
230 	Il piede piatto valgo bilaterale e il piede cavo bilaterale con angolo di:
- Costa Bertani > 120° e ≤ 135°;
- Moreau > 140° e ≤ 155°;
senza alterazioni anatomico-funzionali concomitanti del piede.
233 	Gli esiti di correzione chirurgica della dita dei piedi senza esiti funzionali
	


Ministero della difesa
D.M. 04/06/2014
Approvazione della direttiva tecnica riguardante l'accertamento delle imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare e della direttiva tecnica riguardante i criteri per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 9 giugno 2014, n. 131.

Allegato n. 2

Elenco B
Codice 	Imperfezioni, infermità e condizioni somato-funzionali
3 	Più elementi che costituiscano un riferimento per un qualsiasi disturbo psichiatrico, pur insufficienti alla diagnosi di disturbo di personalità tali da pregiudicare l'assolvimento dei compiti previsti dal servizio militare (es. "in atto: tratti di ....")
4 	Livello intellettivo medio (QI inferiore a 80) o elementi psicopatologici di lieve-media entità tali da non pregiudicare l'assolvimento dei compiti previsti dal servizio militare.
5 	L'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, anche se unica, rilevata con drug-test su campione di urine e test di conferma.
8 	Sviluppo somatico di grado non inabilitante e con:
- I.M.C. 28 per i maschi;
- I.M.C. 26 per le femmine;
in soggetti con scarsa prestanza fisica ed attitudine dinamica.
NB: E attribuibile il coefficiente 2 CO per il soggetto con:
- IMC superiore ai limiti indicati, in cui l'eccesso ponderale è da attribuirsi prevalentemente alla massa muscolare e non ad un eccesso di massa grassa.
- IMC inferiore ai limiti indicati, in soggetti con normale sviluppo somatico e buona attitudine dinamica.
11 	Funzionalità visiva:
- uguale o superiore a complessivi 10/10 e non inferiore a 4/10 nell'occhio che vede meno, raggiungibile con correzione non superiore a 6 diottrie per la miopia e l'astigmatismo miopico, a 5 diottrie per l'ipermetropia e l'astigmatismo ipermetropico e a 4 diottrie per l'astigmatismo misto anche in un solo occhio.
12 	Funzionalità visiva:
- uguale o superiore a complessivi 10/10 e non inferiore a 2/10 nell'occhio che vede meno, raggiungibile con correzione non superiore alle diottrie indicate nell'elenco delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di inabilità al servizio militare;
- le modeste riduzioni del campo visivo;
- le lievi discromatopsie al test delle matassine colorate.
17 	Le dislipidemie con valori di trigliceridi o di colesterolo inferiori ai valori orientativi riportati (colesterolo < 240 mg/dl e trigliceridi < 200 mg/dl), ma superiori ai valori normali laboratoristici di riferimento (per il colesterolo fino a 200 mg/dl e per i trigliceridi fino a 150 mg/dl) ripetuti in due determinazioni, in assenza di altri fattori di rischio cardiovascolare.
18 	Endocrinopatie pregresse senza alterazioni funzionali che non necessitano di terapia.
20 	Iperbilirubinemia indiretta di lieve-medio grado (> 4 mg/dl e fino a 5 mg/dl).
22 	Tutti gli altri microcitemici costituzionali.
24 	I soggetti con attività G6PD  120° e ≤ 135°;
- Moreau > 140° e ≤ 155°;
con alterazioni anatomico-funzionali concomitanti del piede.
232 	Il piede piatto valgo bilaterale e il piede cavo bilaterale con angolo di:
- Costa Bertani > 135° e ≤ 140°;
- Moreau > 155° e ≤ 160°.
234 	Gli esiti di correzione chirurgica della dita dei piedi con esiti funzionali
Avv. Antonino Sugamele

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