Appuntato scelto della Guardia di Finanza condannato per insubordinazione con minaccia e ingiuria continuata aggravata.
Circola con un'auto priva di targa e di copertura assicurativa e fermato da una pattuglia di carabinieri gli viene chiesto di esibire i documenti di riconoscimento e dell'autovettura, per un controllo. Dopo aver dichiarato la propria qualità di militare, dichiara di non avere con sé i documenti asserendo di essere uscito da casa perchè doveva subito recarsi a fare un'iniezione a persona che ne aveva bisogno, affermando di dover subito rientrare a casa per accudire le proprie figlie e gli anziani zii. Nell'occasione rivolge parole ingiuriose e minacciose nei confronti dei carabinieri e viene condotto in caserma continuando a tenere toni irriguardosi.
Sollevata dalla difesa la causa di esclusione del reato contestato per mancanza di connessione con la sfera militare la Corte cosi' argomenta: "non sussiste la causa di esclusione del reato prevista dall'art. 199 cod. pen. mil . pace, riguardante i fatti commessi «per cause estranee al servizio e alla disciplina militare in riferimento al reato di ingiuria e minaccia ad un inferiore di cui all'art. 196 cod. pen. mil . pace, quando la condotta del militare, fuori dal servizio attivo, è posta in essere nei confronti di altri militari in divisa che svolgono servizio attivo.
30-11-2016 21:51
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